Bit24 #13 – Extraprofitti, Illusioni, Piccoli Schiavi e Scuola
Tredicesimo episodio di Bit24, una rubrica che ogni 24 del mese ripropone i contenuti condivisi sui social media dal Sole 24 Ore.
The show must go on
L’estate volge al termine. Un’estate che non è solo stata definita l’estate più calda dall’inizio della vita sulla Terra, o una cosa del genere, ma anche l’estate dei rincari. Un’espressione come al solito vaga e sviante, visto che porta alla conclusione che un rincaro sia applicato direttamente al consumatore da parte di un’azienda, un po’ come il caso dei voli aerei, che stanno facendo tanto discutere. Come avevo già discusso nel precedente episodio di questa rubrica, in pochi provano a soffermarsi per avere una visione d’insieme. Piuttosto si alimenta, e c’è tutto l’interesse nel farlo, questo clima di confusione fatto di urla da parte di manichini senza volto che si puntano il dito contro a vicenda. In questo caso, si parla di caro-voli. Poi, per continuare lo show, si costruiscono casi mediati specifici, come quello contro Eddie Wilson, CEO di Ryanair, colpevole di reato di extraprofitto.
Devo ripetermi: mai, o quasi, che si parli di inflazione e della sua effettiva origine. Purtroppo il colpevole è più potente di tutti, ed è quindi in grado di montare lo show e individuare il capro espiatorio di turno in questo caso rappresentato prima da Wilson, poi dalle compagnie aree in generale, poi dalla Russia e a volte semplicemente perché la benzina costa di più punto e basta e quindi il governo deve fare qualcosa. È tutta speculazione, dicono alcuni, senza capirne il significato: è la cultura della rassegnazione intellettuale, della debolezza e della lamentela fine a sé stessa. E qui si entra nel solito loop per il quale esiste un’unica cosa da dire: l’idea che lo Stato debba regolamentare i prezzi, ogni forma di concorrenza o anche i cosiddetti monopoli per prevenire l’accelerazione dell’inflazione dei prezzi è un errore. Ciò che causa l’inflazione dei prezzi è la politica monetaria della banca centrale. Ciò che non dipende dalla politica monetaria, dipende dalle regolamentazioni ad hoc per spillare più soldi possibili alle aziende. Uno dei tanti esempi che mi fa essere certo che i prezzi dei viaggi in aereo o nave aumenteranno ancora, a prescindere dall’inflazione, è il programma green Fit for 55, che è un insieme di proposte per rivedere e aggiornare la legislazione Ue e mettere in atto nuove iniziative con l’obiettivo di garantire che le politiche dell’Ue siano in linea con gli obiettivi climatici concordati dal Consiglio e dal Parlamento europeo.
Illusione del credito
Lo sentite il rumore del rialzo dei tassi? È quello di una sveglia squillante che ci ricorda che è tempo di lasciare il mondo dei sogni e di tornare alla realtà. È una sveglia che ricorda alle persone che il far debito non è prassi naturale dell’economia. Ricorda anche loro che sulla testa non pende solo un debito privato, ma anche quello pubblico. È lo stesso errore che le persone fanno quando pensano che lo Stato possa intervenire per abbassare artificialmente il prezzo dei viaggi aerei. È un errore quello, ed è un errore uguale, ben più grave in effetti, abbassare artificialmente il costo del denaro, che è quello che è successo negli ultimi trent’anni. Un risultato è che ora, anche un debito privato ragionevole, diventa sempre più impensabile. Altri risultati sono proprio rappresentati da ciò che ho detto nella sezione precedente: aumento dei prezzi e bolle.
Intere imprese sono state in grado di mantenersi grazie all’apporto artificiale e a basso costo di denaro rinunciando alla creazione di ricchezza reale e ora, che il gioco si è rotto, falliranno. Alcune verranno salvate dallo Stato, scelta che graverà poi direttamente sul cittadino. Considerato questo ritengo possibile un prossimo periodo in cui i tassi continueranno ad alzarsi ulteriormente ma poi si ritornerà a puntare sull’inflazione, anche se non arriveremo a vedere tassi bassi come in passato, forse mai più. Ritengo questo scenario realistico perché è il più conveniente per chi dirige l’orchestra, ma staremo a vedere: sono i pianificatori centrali che sceglieranno le tecniche da equilibristi che meglio si applicheranno allo scenario specifico. Fino all’introduzione di qualcosa di nuovo.
I piccoli schiavi
Nell’inquietante sondaggio spicca la forte correlazione tra età e fiducia nella democrazia. In Italia, tra gli over 56enni, il 26% è favorevole a un leader forte che elimini assemblee ed elezioni. Nella fascia 36-55 anni, la percentuale sale al 32% e tra i giovani (18-35) arriva, addirittura, al 33%. I ragazzi italiani, poi, sono più propensi dei loro padri e nonni all'imposizione della legge marziale: il 23% si dice favorevole a questa possibilità.
Nei Paesi selezionati, i sistemi democratici continuano a esercitare un certo fascino, ma la convinzione sulla loro capacità di produrre effetti concreti inizia a scricchiolare, ci dicono dal Sole 24 Ore.
Ma non ci si ferma qui:
Oltre due terzi dei partecipanti italiani (69%) concorda sul fatto che gli Stati ad alto reddito dovrebbero risarcire quelli a basso reddito per le perdite e i danni causati dal riscaldamento globale. il 70% teme che nel 2024 il climate change influirà sulla propria vita, conquistando il primo posto tra i problemi più importanti che il mondo deve affrontare oggi, insieme alla povertà e alla disuguaglianza.
I dati di questo sondaggio sono reali? Poco importa la risposta, perché che questi siano semplicemente pilotati per favorire una linea di propaganda è una prospettiva che fa comunque raggelare il sangue. Tralasciamo l’aspetto, se vogliamo, più drammatico della questione, ovvero che ciò che emerge è che l’alternativa al leader forte (aka il totalitarismo) sia una delle più grandi truffe della storia ai danni dell’essere umano cioè, appunto, la democrazia. Potete anche leggerla al contrario: l’unica alternativa alla democrazia è il totalitarismo?
I dati potrebbero non mentire: che le persone amino essere guidate e deresponsabilizzate non è una novità, oggi. Cercano un leader forte, dicono i sondaggi. Altro non è che la dimostrazione della regressione allo stato di bestia derivante dal collettivismo statalista. Una bestia poco attenta, emotiva e rabbiosa. Una bestia devota, però, a una religione. Perché lo statalismo questo è. Una religione che i collettivisti sentono non funzionare fino in fondo perché non hanno ancora individuato la figura del messia, del salvatore. Questa è la ragione per cui Mario Draghi piaceva tanto, perché incarnava esattamente quel tipo di figura.
Promosso
Anche voi siete scandalizzati dal fatto che, tutto sommato, gli italiani reputino il sistema scolastico sufficiente al suo scopo?
Stando al sondaggio, le principali carenze della scuola vengono riscontrate nei programmi di studio obsoleti e troppo teorici e nella scarsa motivazione dei docenti. I giudizi critici si estendono anche alla capacità del sistema scolastico di fornire competenze adeguate alle richieste di un mercato del lavoro in evoluzione.
Comunque, la generale insoddisfazione non stupisce. Che dire della scarsa motivazione dei docenti? Sono attaccabili? Molti, certamente, sì. Ma chi avrebbe entusiasmo nel fare un mestiere da cane da guardia verso un gruppo di ragazzi? Ci vuole una forza notevole, alle condizioni attuali, ed è rara. Altri hanno semplicemente la classica sindrome del dipendente pubblico. I dipendenti pubblici sono spesso tristemente noti per la loro incompetenza, il più delle volte proporzionale alla quantità di finanziamenti che l’ente in questione riceve. Questi non sono sottoposti alle logiche del mercato e quindi all’esigenza di servire al meglio i propri clienti. Non rispondono a nessuno ed in caso di buchi finanziari saranno subito salvati dall’accesso al credito. In queste realtà, infatti, raramente le persone si trovano nella condizione di dover valorizzare le proprie responsabilità e, quindi, le proprie competenze.
E riguardo alle competenze degli studenti? La verità è che la scuola non insegna, a parte obbedire agli ordini, come si può pretendere che reali competenze vengano contemplate? Che, come dicevamo prima, si stia sviluppando un esercito di NPC che desiderano un leader forte, non dovrebbe infatti stupire. Non dovrebbe stupire neanche la loro effettiva irrilevanza, una volta finita la scuola. Le scuole sono intese a produrre, attraverso l'applicazione di formule, esseri umani formulari i quali comportamenti possono essere predetti e controllati. Le persone ben istruite sono infatti per lo più irrilevanti. Possono vendere qualcosa, compilare documenti e rispondere al telefono, o sedere di fronte ad un computer padrone ma come esseri umani sono inutili. Inutili agli altri ed inutili a loro stessi.