Bitcoin Conference 2022: Amsterdam
Un resoconto di alcune discussioni avvenute in una delle conferenze Bitcoin più attese in Europa e nel mondo.
Bitcoin Magazine ha lanciato e gestito con successo il suo primo evento europeo su Bitcoin: Bitcoin Amsterdam 2022. L'evento si è tenuto dal 12 al 14 ottobre 2022 presso l'iconica sede di Westergas ad Amsterdam. Missione della società è la hyperbitcoinization e, in questo senso, non vuole lasciare nessuna regione indietro, volendo dare a sempre più persone la possibilità di ascoltare esperti dell’ambito, nuovi casi d’uso, nuove analisi e nuove storie.
Tipicamente, infatti, la Bitcoin Conference è tenuta negli Stati Uniti e l’ultima ha avuto luogo a Miami, in Florida, ad Aprile 2022, così come accadrà nel 2023.
Come la versione americana, la conferenza europea ha riunito menti brillanti provenienti da tutto il mondo con lo scopo di discutere dell’adozione globale di Bitcoin. Dal punto di vista normativo, sebbene l'Europa rimanga in gran parte in ritardo rispetto ad altri paesi (o forse proprio per questa ragione) il crescente interesse per l’argomento dei singoli nei paesi europei ha sicuramente offerto a Bitcoin Magazine (BTC Inc.) ed i relativi partner e sponsor una buona opportunità di ampliare il proprio raggio di azione.
La conferenza, nel complesso industriale di Westerpark, ha ospitato più di 3000 persone distribuite tra i diversi stage e spazi riservati ai workshops. Per quanto riguarda gli speaker, Bitcoin Amsterdam ha offerto spazio ad un gruppo di esperti che ha compreso moltissime delle personalità più importanti del settore e non solo. Tra questi Peter McCormack, Alex Gladstein, Greg Foss, Matt Odell, Giacomo Zucco, Patrick Hansen e Stephan Livera.
Di seguito ho selezionato cinque discussioni che ho avuto il piacere di ascoltare durante la conferenza.
Introduzione alla Scuola Austriaca
La scuola austriaca, basandosi sull’individualismo metodologico e sull’analisi dinamica, rifiuta le teorie neoclassiche dell’economia sul benessere e sul consumatore, sostenendo l'inapplicabilità dei metodi statistici e matematici all'economia e afferma che la teoria economica nel suo complesso è andata fuori strada nel ventesimo secolo, e considera l'approccio di Von Mises, in particolare, come un paradigma alternativo alla teoria economica dominante neoclassica.
Una breve sessione sull’argomento, guidata da Willem Cornax del Mises Institute, è stata dedicata proprio a queste teorie, che trovano in Bitcoin uno strumento alleato. Tra i temi trattati in riferimento al fiat standard, il disallineamento tra il compenso legato produttività e l’aumento nel tempo della produttività stessa, la mancanza di relazione tra i salari e la produttività, di come i governi siano incentivati a favorire la perdita di energia del capitale umano per effetto dell’inflazione, aumento delle tasse ed espansione dello Stato e di come un mondo economico basato su Bitcoin fermerebbe tutto questo.
Con la stampa di denaro gli Stati hanno la possibilità di espandersi sempre di più. E naturalmente la stampa di questo denaro comporta la necessità di pagare un debito e perché ciò avvenga, le vostre tasse verranno aumentate sempre di più. Questo non è sostenibile.
Siamo nati e cresciuti in una società che ha preso la forma e ha dovuto forzatamente adattarsi a questo sistema, e quindi per molti di noi tutto ciò non costituisce un problema tangibile. Ecco perché le persone si dovrebbero sforzare di vedere il mondo attraverso occhi nuovi e con un diverso approccio. Non ci si deve aspettare che una società basata su Bitcoin abbia le stesse regole, spesso corrotte, di quella attuale. Si tratta di tutta una serie di principi che noi diamo per scontato ma che non dobbiamo aspettarci di vivere, nel bene e nel male, in una società basata su Bitcoin. Ovviamente, i vantaggi sono nettamente superiori rispetto a qualche scomodità che il nuovo sistema comporterebbe. Non sarebbe più certamente una società in cui risulta necessario lavorare sempre di più per mantenere i propri livelli di benessere. La dipendenza, a volte più semplice da gestire, verrebbe sostituita dalla proprietà.
Il valore del vostro lavoro si conserverà e quel satoshi che guadagnate rimarrà tale, perché Bitcoin è finito. Questo impedisce ai governi di espandere l’offerta monetaria. Come conseguenza, voi ed il governo sarete allo stesso livello. Questo perché un’offerta monetaria finita permette il ritorno della responsabilità individuale. Ora ogni responsabilità sul vostro denaro vi è tolta, così come il governo stesso non ha responsabilità dei propri errori perché questi, il più delle volte, vengono sistemati stampando denaro ed impoverendo ulteriormente i cittadini. Sarete i proprietari dei vostri soldi, della vostra energia e del vostro tempo.
Sul Massimalismo
Pete Rizzo, invece, insieme a John Carvalho e Mir Liponi, ha condotto una discussione sul Bitcoin Maximalism. Tale definizione, come molti sapranno, è nata come scherno da parte di sostenitori di criptovalute alternative nei confronti di coloro che sostengono semplicemente che Bitcoin sia l’unica valuta nel criptospazio o nell’economia in generale che merita attenzione, oltre che essere unica espressione moderna del denaro sano e onesto.
Sono i valori che ruotano dietro a Bitcoin, ovvero i valori sottostanti la sua stessa invenzione, che hanno permesso la creazione di una comunità (massimalista, diciamo). Tra questi valori troviamo la libertà, la responsabilità, il rispetto e l’inviolabilità della proprietà privata (e quindi della privacy) e l’esigenza di un denaro sano e onesto, incensurabile e separato dallo Stato. Personalmente non apprezzo l’appellativo del maximalist poiché questi continua ad ancorare Bitcoin a tutto ciò che Bitcoin non è. È la dimostrazione di una preferenza che spesso non varrebbe neanche la pena di esprimere o che, semplicemente, non ha senso esprimere. Come l’amante di un particolare frutto che non paragonerebbe mai le sue preferenze con quelle di un amante delle verdure.
Ma, come emerso durante lo speech della Bitcoin Conference, in questo senso alcune responsabilità i Bitcoin potrebbero averle, come il proteggere coloro che non conoscono la criptosfera dai truffatori. Anche se, come espresso da Carvalho, ad esempio, il trading delle altcoin non può in generale essere considerato immorale, in quanto attività libera.
Tuttavia, si tratta di una attività che fondamentalmente supporta coloro che per professione diffondono ignoranza su questo mondo. In qualche modo, fornire liquidità alle shitcoin è immorale. Non si tratta di fare un servizio verso il mercato. Si tratta di provare a predire il futuro, fare market timing, e, in ultima analisi, fare soldi portandoli via a qualcun altro che ha compiuto una scelta sbagliata.
Certamente, anche sia nella sfera personale che quella del business, non è detto che qualunque azione fatta da un massimalista sia necessariamente positiva per Bitcoin, in quanto ogni uomo o donna è potenzialmente aperto all’errore, come sottolineato da Pete Rizzo. Ma diventa quasi naturale chiedersi, alla luce di tutte le truffe che avvengono nel mondo delle altcoin, come un massimalista riesca a fare profitto, senza truffare le persone. Allora, nel business, massimalismo significa semplicemente scegliere di lavorare in modo etico.
E infatti, anche secondo Mir Liponi, non c’è certamente bisogno di creare progetti scam per guadagnarsi una fetta di mercato. In effetti, c’è un grande bisogno di progetti sani e onesti che supportino la diffusione efficiente di un denaro sano e onesto.
Più che massimalismo, mi piace parlare di minimalismo. Ovvero della capacità di concentrarsi solo su ciò che è davvero importante.
Free Assange
Anche Stella Assange, moglie del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, era presente alla conferenza. Fatto ormai noto, tutti i provider di sistemi di pagamento, ad un certo punto, hanno smesso di processare le donazioni verso l’organizzazione di giornalisti che riceve e pubblica documenti classificati e che cerca di rendere noti crimini di guerra o attacchi mirati alla privacy individuale da parte dei governi. Tuttavia, grazie a Bitcoin, le donazioni hanno potuto continuare a finanziare le loro attività.
Stella Assange ha discusso dei cambiamenti rivoluzionari che WikiLeaks ha apportato al campo del giornalismo nell'era di Internet attraverso la sua capacità di proteggere le fonti anonime online e le sue decisioni di pubblicare grandi quantità di informazioni in modo rapido e gratuito.
In questo senso, Bitcoin e la sua tecnologia si stanno opponendo alla censura proprio come WikiLeaks ha sempre cercato di combattere la censura attraverso la crittografia.
Ha spiegato come è stato tristemente semplice fare in modo che l’organizzazione non ricevesse più le donazioni. È stata sufficiente qualche telefonata a PayPal, Visa e Mastercard da parte di qualche senatore americano per ridurre le entrare di WikiLeaks del 97%. Ha aggiunto che, consentendo la libertà di informazione, Bitcoin è uno degli strumenti emergenti in grado di salvaguardare dall'erosione della libertà di informazione nell'era digitale.
Quello che è stato fatto a Julian non è un uso legittimo del sistema legale. È un sistema che piega e corrompe le regole per tenerlo imprigionato e, così facendo, sta corrompendo l'intero sistema.
Dibattito sulla privacy
Il dibattito sulla privacy ha visto protagonisti Giacomo Zucco, Max Hillebrand, Matt Odell e Nicholas Gregory. Il messaggio comune lanciato dai panelist è stato che non esiste libertà senza privacy. Non esistono neanche ricchezza e benessere poiché questi, senza privacy, possono sfumare in pochi istanti.
La privacy è il mezzo che abbiamo per scegliere come rivelarci al mondo, ed è un mezzo strettamente legato all’azione umana e a tutte le diverse scelte che un uomo può compiere. È quindi chiaro che senza privacy l’uomo è schiavo. Ed è chiaro che in un mondo di schiavitù non esiste civiltà e prosperità. – Max Hillebrand.
Spesso ci si riferisce alla privacy come un diritto umano. Volendo precisare, il diritto umano in questione è quello della proprietà privata, come sottolineato da Giacomo Zucco. Ovvero, la privacy è un mezzo che deve essere preservato e fortificato per raggiungere e proteggere il proprio diritto alla proprietà privata. Un messaggio che deve essere compreso dalle persone, visto che il potere rimane nelle mani dei singoli fino a quando questi sono effettivamente consapevoli dei loro diritti e sono disposti a combattere per essi.
Questo significa anche semplicemente intraprendere quelle azioni preventive che possano aiutare a scongiurare conseguenze di potenziali data leak di ogni tipo. Quanto accaduto recentemente con l’exchange centralizzato Celsius, che dopo aver dichiarato bancarotta ha diffuso i nomi dei suoi creditori, è solo un esempio che non contempla neanche un fenomeno di hacking.
Le persone devono capire che quando rilasciano i propri dati personali stanno effettivamente mettendo la loro vita, e quella dei loro cari, in pericolo. Abbiamo visto accadere cose simili anche con il data leak dei database di Ledger. Persone esterne e potenzialmente mal intenzionati hanno avuto accesso ad informazioni sensibili. Sapevano se una persona poteva potenzialmente essere in possesso di Bitcoin, avevano a disposizione il suo documento d’identità e conoscevano il suo nome e cognome così come il suo indirizzo di casa. Uno degli aspetti più gravi è che queste piattaforme sono costrette a condividere i database con diverse agenzie governative sparse nel mondo e quindi il rischio che i dati vengano rubati, ed il rischio di aggressioni, si moltiplica incredibilmente. – Giacomo Zucco.
Bitcoin come riserva contro l’inflazione?
Una delle prime discussioni della conferenza ha visto come ospiti Greg Foss, Jeff Booth, Niko Jilch ed il principe della Serbia Filippo.
Il primo a primo a parlare è stato Greg Foss, ex fund manager, financial market trader esperto nel settore del credito. Ha definito Bitcoin come la più significativa innovazione finanziaria e tecnologica in grado di risolvere gli attuali gravi problemi del mercato del credito globale.
Jeff Booth, imprenditore e autore del libro The Price of Tomorrow, ha voluto far riflettere sul fatto che ci hanno convinto che per mantenere una crescita economica nel tempo sia necessario un costante livello di inflazione prossimo al 2%. Ma l’assunto che il furto del 2% della ricchezza della gente ogni anno sia un bene per l’economia non ha un senso. Il debito conviene ai politici per farsi eleggere e per finanziare campagne politiche e militari. Ci sono solo due modi per ripagare il debito. Uno di questi è il collasso del debito stesso e quindi della società. Ma chi sta al potere nell’attuale sistema vuole che tale sistema persista e quindi viene sempre scelta la seconda opzione: la svalutazione del denaro.
Praticamente ogni cosa che facciamo nell’attuale sistema, rinforza il sistema stesso. Bitcoin è, di fatto, un intero sistema alternativo. Bitcoin è una riserva contro l’inflazione, ma anche contro la deflazione. Bitcoin permette un repricing dell’intero sistema pronto al collasso e lo sostituisce la paura e la coercizione con la speranza e l’abbondanza. – Jeff Booth.
Complessivamente, il debito globale ammonta a circa 400 trilioni di dollari. L’economia produttiva globale, invece, ha un valore di circa 100 trilioni di dollari. Come osserva Greg Foss, il numeratore è quattro volte il denominatore. L’economia, con un debito simile, dovrebbe crescere di circa il 12% all’anno solo per stare al passo con la creazione del debito.
Questo fenomeno comporta l’inflazione del credito. Ebbene, Bitcoin è la vostra assicurazione contro questo fenomeno. Bitcoin potrebbe non essere correlato con il Consumer Price Index, ma sono certo al 100% che Bitcoin è la migliore assicurazione contro l’inflazione del credito. E questa è pura matematica, visto che abbiamo raggiunto un livello di debito per cui non è più possibile produrre sufficientemente per ripagarlo e neanche aumentare sufficientemente le tasse. Abbiamo già raggiunto il punto di non ritorno. – Greg Foss.
Prima di tutto ciò, l’uomo aveva adottato l’oro, prima della sua centralizzazione e conseguente abbandono nel secolo scorso. Nessun presidente, dittatore o nessun parlamento aveva deciso di adottare l’oro come mezzo di scambio. L’umanità aveva scelto l’oro in virtù delle sue proprietà. Ma poi, con l’intervento coercitivo, si venne a creare un sistema economico destinato al collasso. Adesso vediamo Bitcoin che ha perso il 70% del suo controvalore in dollari rispetto al suo massimo storico. Ma vediamo anche titoli ed azioni che hanno perso il 30%. Solo che Bitcoin è un asset del valore di 400 miliardi di dollari, mentre il mercato finanziario globale ha un valore di centinaia di trilioni di dollari. Come ha aggiunto Greg Foss, Bitcoin ha al momento una volatilità inferiore rispetto al Dow Jones Industrial Average Index che si compone delle 30 aziende più grandi del mondo.
L’attuale sistema ha un futuro catastrofico caratterizzato dall’iperinflazione oppure dal collasso totale del sistema. Nessuno lo dice. Perché ovviamente nessuno voterà mai un politico che propone l’inevitabilità del collasso.
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