La famiglia delle Banche Centrali
Il filo rosso che congiunge la nascita della prima Banca Centrale nel 1609 alla fondazione della Federal Reserve nel 1913.
Il gold standard classico, per come lo intendiamo comunemente, è sempre stato un gold standard contraffatto. Era un gold standard in cui i governi civili avevano il controllo sulle condizioni di scambio tra le loro rispettive valute nazionali e l'oro. Ogni governo prometteva di riscattare la propria moneta nazionale ad un peso e finezza specifici d'oro.
Era una truffa progettata per togliere al popolo le sue monete d'oro. Era una frode istituita dai politici per creare la fiducia nella moneta dello Stato. Fu progettata soprattutto dalla Banca d'Inghilterra, un monopolio privato a riserva frazionaria creato dal governo. La strategia era quella di convincere i cittadini a girare le monete d'oro alle banche commerciali. Le banche davano una promessa al depositante: il rimborso dell'oro su richiesta. Lo stato garantiva questi contratti. La banca centrale permetteva la riserva frazionaria. Il Tesoro del governo stava dietro alle banche. Consegnava l'oro su richiesta.
Inoltre, qualsiasi tasso di cambio di governo che viene stabilito per legge, che è il significato di tutti i tassi di cambio fissi, è un controllo sui prezzi. Tutti i controlli sui prezzi sostituiscono al libero mercato la coercizione. Tutti i controlli sui prezzi sono basati su qualcuno con un distintivo, una pistola, ed un divieto di scambio volontario.
Tutto ben congeniato, nel tempo, al fine di creare un’unità globale. Il Grande Reset non è arrivato dal nulla. I primi tentativi di creare un'istituzione globale con una funzione governativa furono avviati centinaia di anni fa (forse anche di più). In tempi più recenti vediamo progetti messi in atto dal governo di Woodrow Wilson, presidente degli Stati Uniti dal 1913 (anno di fondazione della Federal Reserve) al 1921. Con l'ispirazione del colonnello Mandell House, primo consigliere del presidente e migliore amico, Wilson voleva istituire un forum mondiale per il periodo successivo alla prima guerra mondiale. Tuttavia il piano di partecipazione americana alla Società delle Nazioni fallì e la spinta verso l'internazionalismo e la creazione di un nuovo ordine mondiale venne ritirato.
Ma andiamo più indietro.
La Gloriosa Rivoluzione
Nel XVII secolo ci furono tentativi di far scoppiare rivoluzioni. La rivoluzione puritana in Inghilterra era un esempio. Fu una rivolta contro il potere centralizzato del re, ma venne fatta in nome del potere centralizzato del Parlamento. Si concluse con un dittatore militare, Oliver Cromwell: 1649-1659. Venne sostituito da un nuovo re nel 1660, ma il Parlamento continuò a centralizzare il suo potere, e la Gloriosa Rivoluzione del 1688 e 1689 spogliò il re di gran parte del suo potere, ma non ridusse il potere del governo; lo trasferì semplicemente al Parlamento. Quest'ultimo adottò una teoria della sovranità parlamentare seconda a nessuna tirannia nella storia. Sosteneva, e sostiene tuttora, la sovranità definitiva su tutti gli aspetti della vita britannica. Non c'era costituzione scritta a limitarlo. C'era solo il common law a frenarlo. Era importante che fosse così, ma la centralizzazione continuò. Continua ancora oggi.
Questi eventi portarono alla deposizione di Giacomo II d'Inghilterra e alla sua sostituzione con Guglielmo III. Ma già qualche anno prima in Inghilterra, in Germania e in Francia gli epigoni di Giordano Bruno si erano organizzati in associazioni che studiavano i testi ermetici e invocavano una società guidata da una élite di individui illuminati, in possesso di avanzate conoscenze scientifiche e politiche. Il concetto di collegio invisibile, istituzionalizzato poi in Inghilterra con la Royal Society.
Lo stesso Giordano Bruno, insieme a Tommaso Campanella (noto, tra le altre cose, per la stesura del testo La città del sole, un racconto utopico dove descrive una società teocratica egualitaria in cui la proprietà è tenuta in comune), aveva girato mezza Europa nella seconda metà del 1500 persuadendo i sovrani della necessità di un governo mondiale retto da re-sacerdoti volendo stabilire anche, di fatto, una nuova religione mondiale. L’ideazione di una Banca Centrale doveva rientrare tra i mezzi per l’ottenimento di questo grande fine globalista.
La prima Banca Centrale
Tornando in Inghilterra, la destituzione temporanea degli Stuart diede la possibilità ad alcune potenti famiglie di farisei di portare avanti il più ambizioso dei loro programmi: l’installazione delle Banche Centrali, appunto.
La prima banca centrale fu la Banca di Amsterdam, fondata nel 1609, poi seguita da quella di Amburgo nel 1619 e dalla Banca Svezia nel 1661, istituita dai discendenti dei banchieri di Genova e Venezia. Tra questi, come riporta David Icke ne E la Verità vi Renderà Liberi, figuravano i Warburg di Amburgo, che discendevano dalla famiglia di Abraham del Banco, i più grandi banchieri di Venezia.
[Sono] i manipolatori che sostennero la Banca di Amsterdam sostennero che l’olandese Guglielmo d’Orange, che salì al trono inglese 1689, un’impresa realizzata grazie alle manovre della società segreta chiamata Ordine di Orange. Dopo poco fu aperta la Banca d’Inghilterra, con lo statuto rilasciato da Guglielmo nel 1694. Alcuni storici sostengono che tutti i monarchi europei abbiano avuto rapporti con Guglielmo. La resistenza nei confronti della banca da parte dei membri del parlamento fu superata quando Guglielmo condusse la Gran Bretagna a una dispendiosa guerra contro i Francesi. Il bisogno di raccogliere fondi fece cadere l’opposizione alla fondazione della banca, che cominciò a prestare denaro che non esisteva al governo inglese. I fantastici profitti realizzati dal governo derivano direttamente dalle tasche della gente attraverso l’imposta sul reddito e lo sfruttamento di persone ancora più povere in tutto l’impero britannico.
È così che nasce l’istituzione, spiega Icke, nota come Debito Internazionale. Il potere discrezionale della Corona di battere moneta fu ceduto a un comitato, a cui fu anche assegnato il potere di convertire in oro le basi della ricchezza del Paese, controllate dall’élite.
A rivestire un ruolo di comando dell’élite globale è, secondo l’autore, il gruppo noto come l’Aristocrazia Nera, da cui discendono appunto famiglie come quella dei Warburg di Amburgo. Questi furono tra i più accesi sostenitori del piano di mettere Guglielmo d’Orange sul trono britannico e di creare il sistema finanziario così come noi lo conosciamo.
Diego Marin, invece, nei suoi Appunti di Storia Proibita, spiega che la Nobiltà Nera altro non è che quella discendenza ebraica arrivata a Roma da Gerusalemme ai tempi dell’impero romano, discendenze che hanno creato i Giustiniani, Orsini, Della Rovere, Colonna, Pierleoni, Savelli, Farnese e altre ancora. Quelle famiglie che, ad esempio, determinavano de facto l’elezione papale.
Intorno all’anno mille parte di queste famiglie iniziò a praticare l’usura e si trasferì nelle più liberali Repubbliche Marinare, specie Genova e Venezia. Nel corso del XIII secolo i veneziani Della Borsa si trasferirono a Bruges, in Belgio, dove presero il nome di Van del Burse. Nella loro casa, al cui ingresso troneggiavano le tre borse dello stemma di famiglia, si svolgevano delle riunioni per determinare il valore delle merci, da cui il nome moderno di “borsa”. Similmente nel XVI secolo i veneziani Del Banco si spostarono nella città tedesca di Warburg da cui presero il nome.
I Warburg e la Federal Reserve
Uno dei membri più illustri della famiglia fu Max Warburg (1867-1946), che ebbe il ruolo di finanziatore dell’Unione Paneuropea, istituto mondialista promotore dell’unità dell’Europa nel quadro di un’organizzazione mondiale unificata. Durante la Repubblica di Weimar, Max Warburg prestò servizio nel consiglio della Reichsbank e nel consiglio di amministrazione della Bankenverband. Nel 1938 migrò negli Stati Uniti. Suo fratello, Paul Warburg, era già negli Stati Uniti dal 1892 e nel 1903 scrisse uno studio intitolato Piano per una Banca Centrale che ebbe un ruolo determinante nella creazione della Federal Reserve nel 1913. Su nomina del Presidente Wilson, fu membro del primo direttivo della Banca. Partecipò inoltre come rappresentante americano alla conferenza di pace di Versailles, alla quale suo fratello Max partecipava come rappresentante tedesco.
La sua grande occasione arrivò nel 1910. Fu resa possibile dal senatore repubblicano del Rhode Island, Nelson Aldrich, ampiamente conosciuto come il senatore di John D. Rockefeller. (Il nipote è stato chiamato come lui: Nelson Aldrich Rockefeller.) Dopo il panico del 1907, Aldrich venne nominato presidente della National Monetary Commission. Condusse una squadra in Europa per studiare le banche centrali europee. Questo lo convertì. Usò la sua influenza nel 1910 per promuovere tale idea. Nel novembre del 1910 invitò Warburg ad una riunione segreta a Jekyll Island in Georgia, dove una mezza dozzina di uomini gettarono le basi del Federal Reserve Act. Entrambi rappresentavano Rockefeller e J. P. Morgan. Warburg era il cervello del gruppo.
Al loro ritorno furono accolti dai giornalisti alla stazione ferroviaria di Brunswick, in Gerogia. Non si lasceranno scappare informazioni. Non lo faranno mai. La stampa non menzionò mai il meeting.
La Federal Reserve è la più grande compagnia assicurativa negli Stati Uniti e forse nel mondo. La sua funzione è di controllare la massa monetaria degli Stati Uniti, aumentando la circolazione di moneta facendo aumentare il tasso d'inflazione o (difficilmente) diminuendola a piacere. Fu creata, promisero i fondatori, in modo da eliminare il panico, visto che in quei giorni le recessioni e le depressioni erano chiamate così. Sappiamo com’è andata a finire.
Quello per cui fu realmente creata era impedire la bancarotta di qualsiasi grande banca di New York e di altre grandi banche del paese. Solo una grande banca negli Stati Uniti fallì durante la Grande Depressione, la banca con il nome che dà l'idea di qualcosa di ufficiale, la Banca degli Stati Uniti. Ma più di 9.000 piccole banche sospesero i pagamenti. La Federal Reserve è una corporazione posseduta da privati le cui quote di proprietà sono possedute dalle banche a cui appartengono. È quasi pubblica visto che il presidente degli Stati Uniti nomina i membri del Comitato dei Governatori della FED, ma i direttori delle 12 FED regionali, e specialmente quello potente della Federal Reserve di New York, non sono nominati da alcun organo politico. Ci sono nove direttori per ogni Federal Reserve regionale: sei sono nominati dai banchieri locali e tre dal Comitato dei Governatori della Federal Reserve.
Può il governo dire alla FED cosa fare? Se il Congresso ed il presidente sono in accordo su quel che fare, sì. Se c'è disaccordo sulla politica monetaria, e di solito c'è, allora la FED fa praticamente quel che vuole. Quello che l'origine della FED indica è che la stessa fa ciò che le più grandi banche multinazionali vogliono. Quello che le commissioni di Camera e Senato vogliono sulla regolazione bancaria è di solito poco chiaro, ed una maggioranza dei membri scarsamente sa cosa sia una banca centrale, per non parlare di come funzioni o chi effettivamente la possieda. Non lo chiedono nemmeno.
In tempi più recenti lo stesso Murray Rothbard cita i Warburg e, in particolare, la ditta bancaria internazionale di E.M. Warburg, Pincus and Company, i cui finanziamenti hanno potuto permettere la fondazione della Kissinger Associates a New York, società di consulenza internazionale. Il dottor Kissinger, scrive, svolse ruoli importanti nella politica estera nelle amministrazioni Nixon e Ford. In quel ruolo Kissinger giocò un ruolo importante nel prolungare ed estendere la guerra del Vietnam, nell'omicidio di massa di civili causato da attentati terroristici in Vietnam, nel bombardamento segreto della Cambogia e nell'invasione del Laos.
Ottimo lavoro! E grazie mille per gli spunti di lettura 👏