Bit24 #4
Quarto episodio di Bit24, una rubrica che ogni 24 del mese ripropone i contenuti condivisi sui social media dal Sole 24 Ore.
Che bella Bologna
Dopo il successo del 2020, Bologna si piazza al primo posto nell'edizione 2022 della Qualità della Vita, la storica indagine del Sole 24 Ore che mette a confronto le 107 province italiane. A far trionfare il capoluogo emiliano sono stati tre grandi pilastri su cui si fonda la città: innovazione, servizi e istruzione.
Avevamo già parlato di quanto Bologna venga generalmente celebrata per i suoi caratteri smart. Il comune vuole infatti facilitare il più possibile l’interazione tra cittadino ed amministrazione. Un esempio è quello di fornire al cittadino aggiornamenti continui sui lavori in corso. Ma la città di Bologna si sta spingendo ben oltre questo. Uno degli strumenti per rendere la città smart, è quello dello Smart Citizen Wallet (il portafoglio del cittadino virtuoso). Un progetto che alcune testate definiscono semplicemente ambizioso. E sebbene Bologna non sia l’unica città a convergere verso questa prospettiva, sta certamente agendo da apri-fila.
Massimo Bugani, assessore per l’agenda digitale (2022-2024), ha specificato che questa funzione non sarà obbligatoria. Tuttavia, bisogna vedere che cosa comporterà non parteciparvi. E, soprattutto, si tratta di una funzione che si basa sul sistema dell’incentivo economico. Sistema che tendenzialmente, purtroppo, funziona.
Si tratterà di una applicazione che potrà sapere quanto l’individuo conduca la sua vita come cittadino in modo, appunto, virtuoso. Il cittadino partecipa alla raccolta differenziata? Paga le multe? Risparmia energia? Usa i mezzi pubblici?
L’incentivo è rappresentato dal raccoglimento dei punti che si ottengono se si registrano queste attività. Punti che potranno essere spesi per avere premi e sconti sui servizi pubblici. Si parla, a tutti gli effetti, di una cittadinanza a punti.
Insomma, sarà anche un’ottima città rifugio, ma fate attenzione prima di decidere di trasferirvi in una smart city progressista.
Sorpresi?
Non so chi siano gli italiani intrappolati nella rete e la questione risulta poco rilevante. So solo che fino a che la gente non si decide a detenere i propri fondi senza affidarli a terzi e non aumenta la sensibilizzazione in tal senso, sempre più persone saranno vittime dei grandi truffatori. Tutti, i grandi truffatori.
Alle notizie di queste maxi truffe i media mainstream hanno potuto deliziarsi nel presentare le loro creative versioni della vicenda. Più o meno ognuna di queste contemplava il netto legame tra i due mondi antitetici: le truffe tipiche del sistema fiat, da una parte, e Bitcoin, dall’altra.
È cosa poi curiosa l’utilizzare questo evento come arma di attacco diretto a Bitcoin, quando i reali legami di Sam Bankman-Fried e FTX (la piattaforma-truffa di scambio crypto da lui fondata) si diramano in modo capillare all’interno di quei suoli che l’ideologia sottostante a Bitcoin si propone di far collassare.
Negli Stati Uniti, infatti, FTX ha finanziato politici democratici (anche qualche repubblicano) per più 73 milioni di dollari. Ad esempio, Bankman-Fried ha finanziato con 1 milione di dollari la campagna del democratico Beto O’Rourke per il ruolo di governatore del Texas; i fondi sono tuttavia stati restituiti il 4 novembre scorso, una settimana prima che FTX dichiarasse bancarotta. Sembra persino che parte dei fondi siano stati deviati dal governo ucraino su FTX, proprio per finanziare i democrats, con i fondi etichettati come aiuti per l’Ucraina. Non a caso a loro, in realtà, non importa niente degli ucraini. La sola preoccupazione è sopravvivere un giorno in più a un pantano economico e sociale di loro stessa creazione. L'Ucraina, così come è stato l'Afghanistan per anni, è una gigantesca scusa per continuare a stampare denaro e riciclarlo poi nella propria economia.
Sorprendentemente, nonostante l’ex CEO abbia rubato centinaia di milioni di dollari, la presidente della commissione per i servizi finanziari, Maxine Waters, ha informato attraverso un gruppo di democratici che non aveva intenzione di citare in giudizio Sam Bankman-Fried.
Alla fine, è stata richiesta la testimonianza pubblica al Congresso per Bankman. Una testimonianza che ha tardato ad arrivare perché proprio il giorno prima dell’incontro, il truffatore è stato arrestato. Alle Bahamas. Estradato poi negli Stati Uniti, il rilascio sotto pagamento di una cauzione.
Spirito Cattolico
Hai sempre desiderato un matrimonio grande ed elegante, con abiti sfarzosi e caviale, magari fiabesco? Vota Lega, la prossima volta. 20mila euro, che prenderemo dalle tasche di persone a cui del tuo matrimonio non frega niente, dovrebbero bastare per realizzare il tuo sogno.
Più che cattolico, quello della Lega diventa uno spirito sempre più essenzialmente socialista, uno spirito che, dal punto di vista della politica, vede nel welfare la fonte del proprio potere e, dal punto di vista del cittadino deresponsabilizzato, vede nel welfare l’aiuto divino.
Ogni sistema di welfare corre il rischio di creare dipendenza alle elargizioni governative. Lo Stato utilizza i fondi confiscati da alcuni elettori per finanziare gli stili di vita di altri elettori. E poco importa se questa iniziativa sia pensata per aiutare il settore wedding, anch’esso destinato a deresponsabilizzarsi se una politica del genere dovesse venire approvata. E questo senza neanche contare che, in generale, il welfare rappresenta solamente un trasferimento di ricchezza dai contribuenti ai burocrati. Il rendimento netto dei presunti beneficiari rappresenta mediamente 10% della ricchezza estratta ai contribuenti.
La pace con le armi
Fine della guerra? Tutt’altro. Tanti sono gli obiettivi che l’Europa può perseguire grazie alla guerra Russia-Ucraina. Tra questi, la progressiva militarizzazione dell’Unione Europea, nonostante questa fosse nata specificatamente come istituzione economica e non militare. L’Unione Europea, non solo sta armando l’esercito ucraino e ne sta addestrano i soldati, ma sta modificando le regole europee al fine di velocizzare il trasporto di materiale bellico fra i suoi stati membri, e sta adottando nuove norme in materia di difesa cibernetica.
La narrativa è quella di un dittatore russo che sogna di far tornare in auge un impero invadendo ogni tipo di confine. Come tale, un dittatore russo promotore del terrorismo che deve essere schiacciato. E allora ecco decisioni come quella annunciata da Ursula von der Leyen, di creare dei tribunali speciali per giudicare i presunti crimini di guerra russi. Il tipo di decisioni che non fanno altro che polarizzare lo scontro ancora di più.
Contemporaneamente, la von der Leyen avanza l’esigenza di un piano che riguarda fondamentalmente l’allargamento territoriale dell’Unione Europea. La Presidente della Commissione ha affermato che la svolta attuale nella politica globale richiede un ripensamento complessivo della politica estera dell'UE, indicando l'obiettivo di ampliare il nucleo delle democrazie e che il modo più immediato per farlo è quello di rafforzare le democrazie nel continente europeo.
Sembra quindi che l’Europa non si stia muovendo per la pace, ma piuttosto verso un conflitto armato più esteso ed un nuovo modello organizzativo, anch’esso più esteso e centralizzato.