Bit24 #5
Quinto episodio di Bit24, una rubrica che ogni 24 del mese ripropone i contenuti condivisi sui social media dal Sole 24 Ore.
Fantaeconomia
Continua la corsa dei prezzi dei carburanti: sul sito del ministero dell'Ambiente la prima rilevazione settimanale del 2023 vede il prezzo medio della benzina attestarsi a 1,812 a litro a metà gennaio (+10% in 7 giorni). Il gasolio costa in media 1,868 euro al litro (+9,39% in 7 giorni).
Ecco perché il Governo Meloni, dopo aver prima ridotto – e poi azzerato – gli sconti sulle accise introdotti dal precedente esecutivo a guida Mario Draghi, ha deciso di varare un pacchetto di misure ad hoc puntando tutto sulla trasparenza e sul monitoraggio costante dei prezzi.
L'Europa sta precipitando in un collasso economico e l'unica soluzione sono prezzi molto più alti per il gas naturale. I timori di un'interruzione dei flussi di energia russi hanno fatto schizzare i prezzi del gas naturale europeo alle stelle. Questo non danneggia solo la domanda dei consumatori, il gas naturale e l'elettricità sono i due input chiave per la produzione in Europa.
Il clima mite e lo stoccaggio di gas hanno causato un ribasso dei prezzi spot del gas naturale nelle ultime settimane, ma la mancanza di volume russo significa che l'approvvigionamento energetico dell'Europa rimane dipendente dalla natura. È solo una questione di tempo prima che i prezzi all'ingrosso raggiungano i consumatori nel mercato al dettaglio e la soluzione politica finora è stata quella di stampare/spendere più denaro e tentare di manipolare il mercato con un tetto ai prezzi. Senza contare che in tutta Europa i governi continuano a sovvenzionare le famiglie a fronte del rincaro dei prezzi, le quali poi passano questo denaro alle società energetiche pagando le bollette. Gli stati si prendono la loro fetta tramite le tasse.
Veganuary
Veganuary, il mese dedicato alla consapevolezza di questo regime alimentare. È il più grande movimento vegano del mondo, che ispira le persone a provare un'alimentazione vegetale per il mese di gennaio e per tutto il resto dell'anno. L’iniziativa, a cui hanno aderito 600k persone in tutto il mondo (complimenti per il risultato), ha l’obiettivo non solo di combattere contro la diffusione degli allevamenti intensivi, ma anche di vivere in un mondo in cui non esistano più fattorie ed allevamenti in generale. In pratica, un mondo dove tutti sono vegani. Contano di avere almeno 10 milioni di partecipanti all’iniziativa entro il 2027. Sono tristemente fiducioso che possano riuscirci.
Tra le tante organizzazioni che si fanno promotori di questa iniziativa, troviamo anche il World Economic Forum, che prosegue nel suo continuo tentativo di attacco all’industria alimentare. Che sorpresa.
Sono risultati commenta Brenda Ferretti, Campaigns Manager di Essere Animali, l’organizzazione che promuove l’iniziativa in Italia, che indicano quanto si stia diffondendo sempre più la consapevolezza dell’importanza di scegliere un’alimentazione a base vegetale, sappiamo infatti che si tratta di uno stile di vita molto più sostenibile per il Pianeta e per gli animali. La crisi climatica è già qui e anche quello che scegliamo di mettere ogni giorno nel piatto può fare la differenza per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra.
Finalmente non solo questo fermerà lo sfruttamento degli animali, ma fermerà anche tutta quella flatulenza delle mucche che sta distruggendo il pianeta.
Non leggere il prossimo paragrafo se stai per pranzare
Sulla stessa scia della notizia precedente, L’Europa ha dato il via libera al commercio di questo insetto sotto forma di polvere. La farina di grillo potrà essere utilizzata per produrre pane, cracker, grissini, biscotti e tanti altri alimenti destinati alla popolazione in generale. Per cinque anni, a partire dal 24 gennaio 2023, quando entrerà in vigore la decisione presa da Bruxelles, solo la società Cricket One Co. Ltd è autorizzata a far entrare sul mercato questo nuovo alimento.
Secondo un’indagine Coldiretti (solo) il 54% degli italiani sono proprio contrari agli insetti a tavola. Il regolamento UE che permette di riconoscere gli insetti come nuovi alimenti è entrato in vigore il primo gennaio 2018. Al momento la UE ha già autorizzato per la vendita, come cibo da portare in tavola oltre ai grilli domestici (Acheta domesticus), la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e la Locusta migratoria.
Tutto ciò sarà sicuramente utile alla creazione di una insicurezza alimentare solitamente usata per meglio controllare la popolazione nel corso della storia.
Come scrivevo in questo articolo, le persone che si preoccupano davvero di concetti come diversità, inclusione ed equità, che sono spesso usati e abusati da ideologi mendaci e ingegneri sociali globalisti per portare avanti i loro obiettivi, non dovrebbero ignorare il fatto che il cibo è un aspetto importante della diversità culturale. Infatti gli sforzi per cambiare drasticamente l'intera industria alimentare possono essere visti come attacchi diretti e violenti alle pratiche culturali, religiose e nazionali di gruppi distinti in tutto il mondo.
È arrivata
La stavamo solo aspettando; la carbon tax è qui ed il Green New Deal sta facendo il suo corso. Anche se è ammantato dalle recensioni (che capovolgono la realtà) dei dipartimenti di scienze naturali, il Green New Deal è chiaramente un programma politico progettato per controllare ogni punto della lista dei desideri dei progressisti. È semplicemente il pretesto per trasformare radicalmente ogni aspetto della società e della cultura nel modo in cui i progressisti di sinistra hanno voluto fare prima ancora che la gente parlasse di riscaldamento globale.
Anche se foste keynesiani e foste convinti che il New Deal storico abbia funzionato, sarebbe ancora assurdo implementare un tale programma oggi, con carichi di debito molto alti (in tempo di pace) e un'economia ufficialmente a piena occupazione. Inoltre il New Deal storico non ha funzionato, e anzi ha prolungato la Depressione.
Come gli economisti, gli ambientalisti sono preoccupati per le risorse scarse e l'efficienza. Ciò che spesso crea divisione è capire come vengano compresi tali termini. Ad esempio, gli ambientalisti tendono a pensare alle risorse come oggetti fisici che sono prodotti dalla natura, come le risorse naturali. A volte trascurano le risorse di capitale prodotte dall'uomo e la combinazione tra natura ed umanità (che è la risorsa che chiamiamo lavoro). Gli ambientalisti giustamente capiscono che è un bene usare meno risorse naturali scarse, ma sembrano dimenticare tale idea quando si tratta di lavoro umano.
Ma tolte tutte queste considerazioni, ci sono studi che già dimostrano di come la carbon tax, già implementata in Paesi come la Svezia, non abbia portato praticamente ad alcun beneficio. Dal 1990 al 2017, le sue emissioni sono diminuite del 26% mentre la sua economia è cresciuta in termini reali del 78%. Pertanto le emissioni/PIL svedesi sono diminuite del 58% dal 1990 al 2017. Nel caso degli Stati Uniti (senza carbon tax) le emissioni sono aumentate dell'1% mentre il suo PIL reale è aumentato del 93%. Quindi le emissioni/PIL americane sono calate del 48%.
Sta arrivando
Se la carbon tax è già qui, l’identità digitale si fa attendere un po’ di più. L’idea è creare un’unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato. Come? Innanzitutto, consentendo il rilascio della Cie da remoto in 24 ore a costo zero e poi studiando una migrazione da Spid a Cie attraverso una transizione negoziata che coinvolga anche i gestori privati di identità digitali e sia in linea con le regole e gli standard europei.
Oltre a sostituire l’uso della carta d’identità e la firma elettronica con valore legale, il portafoglio elettronico conterrà anche la versione digitale di patente, passaporto, tessera sanitaria, green pass, libretto di circolazione degli autoveicoli e attestazioni di titoli professionali, ed usata come metodo di pagamento.
In pratica, finalmente l’Unione Europea sta mettendo a punto una tecnologia utile al tracciamento di ogni azione dei cittadini. Una tecnologia anche utile all’implementazione di un altro strumento, quello che per gli eurocrati rappresenta la soluzione al cataclisma economico da loro stessi creato. In generale, possiamo parlare di socialismo. Ma lo strumento di cui sto parlando sono ovviamente le CBDC.
Ma, forse, saranno i cittadini stessi a chiedere le CBDC, quando il dolore causato dai governi sarà troppo elevato per essere sopportato, soprattutto da parte di chi è abituato a riconoscere nello Stato il ruolo di badante. Nel frattempo, stanno lavorando all’infrastruttura di base perché il sistema complessivo possa funzionare. A quel punto, ogni nuova integrazione sarà facilmente implementabile.