Estate nella Bitcoin Valley
Vacanze estive? Sì, ma nella Bitcoin Valley. Un breve commento sull’esperienza trentina.
Quest’anno abbiamo deciso non solo di fuggire dal caldo cocente della città ma anche di non accontentarci delle leggere brezze marine. Questa torrida estate esigeva un taglio netto (o quasi) con il caldo, quindi la decisione di fare passeggiate ad alta quota, nella Province Autonome del Trentino e nella Bitcoin Valley.
Un mix di natura, cultura e tradizioni nel cuore delle Alpi italiane, tra l’azzurro del lago di Garda e l’imponenza delle Dolomiti: il Trentino vanta un patrimonio naturalistico di straordinaria bellezza ed i cittadini e amministrazione si impegniamo ogni giorno con azioni concrete per tenere al sicuro i suoi gioielli. Tra queste troviamo una percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili tra le più elevate in Italia, eccellenza nazionale nella gestione dei rifiuti e ottima qualità dell’aria, organizzazione e gestione del turismo.
A Trento troviamo alti standard di sostenibilità, servizi efficienti e ottime condizioni ambientali. È tra le città italiane dove si vive meglio. Il dato trova conferma nelle classifiche sulla qualità della vita realizzate annualmente da Il Sole 24 ore e Italia Oggi.
Benessere testimoniato da un PIL pro capite tra i più alti nel panorama nazionale e un tasso di disoccupazione tra i più bassi in Italia, con una percentuale del 4,4%.
L’autonomia del Trentino
L'Autonomia speciale del Trentino (e del vicino Alto Adige/Südtirol, con il quale il Trentino forma la Regione autonoma Trentino Alto Adige) nasce dall'accordo italo-austriaco sottoscritto a Parigi il 5 settembre del 1946 dall'allora presidente del Consiglio italiano e ministro degli Esteri Alcide De Gasperi e dal ministro degli Esteri austriaco Karl Gruber. Alle origini della Autonomia vi è una storia secolare, fatta di vicende complesse, di tradizioni, di usi civici, di regole che le comunità si sono date e che hanno saputo gelosamente conservare a dispetto dei rivolgimenti politici e sociali. È da qui che nasce l'attitudine dei trentini ad autogovernarsi, a fare da sé: senza nessuna chiusura, peraltro, ma mantenendo sempre la capacità di dialogare con tutto ciò che sta al di fuori dei propri confini, dalle regioni limitrofe al Governo di Roma fino all'Unione europea.
Lo Statuto di Autonomia del Trentino Alto Adige rappresenta dunque in primo luogo una conquista dei popoli trentino e altoatesino-sudtirolese, uniti da molteplici legami storici e culturali. Proprio la secolare abitudine al contatto e al confronto fra genti diverse - dovuto al collocamento di questa terra, posta lungo l'asse del Brennero, primaria via di comunicazione fra mondo italiano e tedesco - ha fatto sì che l'Autonomia avesse il suo fondamento nel rispetto e nella valorizzazione delle minoranze, nella consapevolezza che la varietà delle culture rappresenta una ricchezza irrinunciabile. Per quanto riguarda il Trentino, ciò significa quindi in primo luogo tutela della minoranza Ladina (che abita gran parte dell'area dolomitica) e delle piccole comunità germanofone (i Mocheni che abitano la valle del Fersina e i Cimbri dell'altopiano di Luserna).
Il secondo pilastro su cui si fonda l'Autonomia del Trentino è quello della partecipazione: l'Autonomia non appartiene alla politica o al governo provinciale, ma a tutti, dai singoli alle comunità territoriali, dalle categorie economiche alle associazioni, dalle parrocchie al mondo della cultura, dell'università e della ricerca scientifica. Tutti sono chiamati a contribuire alla sua gestione, alla condivisione delle responsabilità che essa comporta.
Autonomia significa quindi abitudine a fare da sé, anziché delegare ad altri il soddisfacimento delle necessità e dei bisogni della comunità, nei campi più diversi: dalla scuola alla sanità, dalle politiche dello sviluppo economico e socio-sanitario alla gestione delle fonti energetiche e alla pianificazione urbanistica, dalla promozione turistica fino alla cooperazione allo sviluppo e alla gestione di alcuni poteri e funzioni propri della dimensione internazionale della politica. Letta in questo senso, l'Autonomia diventa, oltre che efficace strumento di autogoverno, una formidabile formula pedagogica, che non cessa di produrre i suoi frutti, anche nei confronti delle nuove generazioni.
Un'autonomia così concepita non può che essere di aiuto alla causa della convivenza, della pace, di uno sviluppo sostenibile e rispettoso degli equilibri ambientali.
Grazie all'Autonomia una terra un tempo povera e da cui si emigrava (ci sono comunità trentine in ognuno dei cinque continenti) è diventata una terra ormai stabilmente ai primi posti fra le regioni europee sia per ricchezza pro-capite sia soprattutto per qualità della vita.
Ma l'Autonomia è anche scuola di solidarietà; l’esperienza dei trentini li ha portati, infatti, a capire che se i popoli non si sostengono gli uni con gli altri nei momenti difficili, se perseguono i loro obiettivi isolatamente, badando solo al proprio interesse particolare, più difficilmente sanno far fronte alle sorti avverse, e la loro prosperità, quand'anche potesse sembrare acquisita una volta per sempre, è più fragile.1
Rovereto, la Bitcoin Valley
Quando parliamo della Bitcoin Valley, in realtà, ci riferiamo ad un’area specifica del Trentino, ovvero il comune di Rovereto. Solo nell’area del comune, ci sono circa 70 attività che accettano Bitcoin come metodo di pagamento. Lo scopo generale del progetto è quello di creare una grande demo di come potrebbe essere un mondo basato sul Bitcoin standard o, quanto meno, un mondo in cui Bitcoin è comunemente accettato come mezzo di scambio.
Si tratta di un progetto partorito da Marco Amadori e Nicola Vaccari che hanno fondato la società InBitcoin nel 2016, una software house incentrata sullo sviluppo di applicazioni basate sulla tecnologia di Bitcoin. Dalla stessa InBitcoin nasce Comproeuro, una società (oltre che un negozio fisico) che permette la compravendita di Bitcoin e incontri dietro appuntamento per offrire servizi di consulenza. Un contesto in cui gli sviluppatori Bitcoin possono rimanere in stretto contatto con le persone che hanno bisogno ed utilizzano Bitcoin tutti i giorni, andando quindi a studiare i relativi casi d’uso.
Quando abbiamo visitato Rovereto siamo proprio passati nello store fisico di Comproeuro e, oltre ad esserci fatti una piacevole chiaccherata con il personale, abbiamo acquistato una copia de Il Bitcoin Standard in lingua italiana. Abbiamo poi fatto colazione con caffè e brioche in un bar lì vicino e, dopo la visita di un museo, abbiamo pranzato in una piadineria. Abbiamo avuto l’occasione di pagare il tutto in Bitcoin.
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In una intervista a ThatsBusiness, Marco Amadori ha giustificato in questo modo la creazione spontanea della Bitcoin Valley:
La moneta può esistere in un contesto anarchico nel senso etimologico, senza il principe (Arconte) ma con regole precise. È l’unico movimento politico che non ha bisogno di voti, non ha bisogno di adepti e non ha bisogno che altri condividano le sue idee. Aveva bisogno solo di due tecnologie che, dieci anni prima di Satoshi, erano completa fantascienza. La Criptoanarchia voleva eliminare la violenza dalle transazioni: voleva che nessuno usasse violenza per ottenere migliori condizioni commerciali, tema che Bitcoin risolve con uno pseudo anonimato, ma che ulteriori sviluppi già in corso completeranno.
Il Trentino, allora, diventa una finestra sul futuro prossimo dei pagamenti, della moneta elettronica e più in generale della società. Vivere nella Bitcoin Valley significa vivere in una zona dove Bitcoin è una reale alternativa ai sistemi di pagamento tradizionali.
La Provincia, tra l’altro, incoraggiata dai risultati del territorio, ha anche approvato una mozione per la promozione dell’uso di Bitcoin in Trentino.
Tutto il progetto è coordinato da Bmanity che, in aggiunta, offre il servizio di bitcoinPOS che permette di accettare Bitcoin nella propria attività, la piattaforma jackobs che agevole le attività relative alla direttiva antiriciclaggio e Nowi per la notarizzazione documentale.
Senza fiducia non puoi accettare nulla tranne bitcoin, è un nuovo paradigma prima inesistente. Della fiducia in persone fisiche o giuridiche, che ha costi crescenti sia per la creazione che per il mantenimento, con la criptoanarchia se ne può fare a meno. È un po’ la differenza che passa tra scienza e religione: la religione funziona solo se ci credi, il cellulare anche se non ci credi.
L’Autonomia speciale del Trentino - Provincia Autonoma di Trento